Le note del gol di un’Italia “Paese dei gol”

 “Ci ha lasciati un po’ di acidità, non ci resta che essere felici senza il tricolore in tribuna…  Chi tiferemo noi ai mondiali?” cosi intonava il motivetto di Benji e Fede nel 2018 per la mancata qualificazione ai mondiali di calcio in Russia. 
È successo ancora. Gli italiani guarderanno i mondiali di calcio in Qatar dal divano di casa per la seconda volta consecutiva, questa volta più inaspettata e bruciante dopo i trionfi agli europei.
 Si! Era già successo, ma era dal 1958 che non saltavamo un appuntamento Mondiale.
Alla prima edizione coppa del mondo disputatosi nell’emergente Uruguay nel 1930, l’Italia come quasi tutti gli altri paesi europei invitati dalla FIFA (non c’erano state le fasi eliminatorie) rinunciò a farsi carico delle fatiche di alcuni mesi trasferta con una traversata transoceanica in nave.
A ventotto anni di distanza nel 1958, in un contesto sociale ed economico più favorevole di quello precedente, la Nazionale italiana dopo una serie di mediocri prestazioni fortemente influenzate dalla tragedia aerea di Superga del 1949 in cui morirono tutti i giocatori del “Grande Torino”, che all’epoca forniva i giocatori più forti alla Nazionale, mancò infine la qualificazione eliminata dall’Irlanda del nord.
Nelle ultime due edizioni del 2018 in Russia e 2022 in Qatar, la Svezia prima e la piccola Macedonia dopo ci negano meritatamente la gioia di partecipare da protagonisti.
Fuori dunque dal mondiale di calcio il paese dell’Harpastum. Il cruento gioco con la palla che i rudi legionari romani nell’era “dopo Cristo” diffusero in Europa con leggendarie partite contro le popolazioni locali in particolare Britanni. Proprio i Britanni si appropriarono del gioco e con la loro abilità, lo trasformarono progressivamente tra il 700 e l’800 fino alla separazione negli odierni sport del rugby e del calcio.
Fuori dal mondiale il “paese che si ciba di gol, dove la politica si fa con i gol in una Europa unita dai gol finché qualcuno non si fa autogol…”. Ora “a commentare gli scenari altolocati professori del pallone”: l’eccessiva presenza di stranieri, non si punta abbastanza sui vivai, il calcio di una volta non c’è più. Queste sembrano essere le cause addotte.

Aspettando il gol basterà consolarsi con italiano Orsato, arbitro alla partita di debutto del mondiale qatariota in uno stadio costruito da un ditta italiana? No, tutti sogniamo il gol.

“Aspettando il gol, chissà se segnerà l’Italia del gol dove segna anche Mogol”.

Canzone mondiale senza Italia –  Benji & Fede ; Paese di goal –  Sergio Cammarier

Di salvin