Slogan o strada da percorrere?

Il concetto di inclusione, introdotto negli ultimi anni dalla convenzione dell’Onu sui diritti umani (2006), significa garantire a tutte le persone pari opportunità affinché ognuno possa sentirsi accolto e partecipe alla vita politica, sociale, economica e culturale della società.
È un obiettivo della collettività, un bisogno primario che riguarda la sfera affettiva e sociale della dimensione umana di ognuno di noi, ancora più importante quando si parla di persone relegate ai margini della società.
Lo sport ricopre un ruolo importante nello sviluppo sociale, fisico e psichico di una persona ed è pertanto visto come uno dei mezzi privilegiati per favorire l’inclusione. Esso, infatti, migliora la capacità di interazione e rafforza il senso di appartenenza sociale, aiutando a sentirsi parte di un gruppo oltre il gruppo famiglia. Dal punto di vista fisico migliora la percezione del proprio corpo, delle proprie potenzialità e dei propri limiti, oltre che la propria autonomia nelle azioni quotidiane grazie all’acquisizione di nuove abilità. Non a caso l’ONU lo indica, per il suo potere sociale/mediatico e per il suo linguaggio universale capace di aggregare passioni ed energie attorno a sani valori, quale strumento di promozione della pace e dei diritti umani. Così, la Carta Internazionale per l’Ed. Fisica, l’Attività Fisica e lo Sport (UNESCO, 1978), all’articolo 1 sancisce che: ‘’Praticare sport o attività fisica è un Diritto Universale e deve essere garantito a tutte le persone, creando opportunità Adattate alle necessità delle fasce più deboli della società come i bambini e le persone con disabilità”.
Mentre in Italia il 20 settembre 2023 il Parlamento ha approvato all’unanimità la Legge per la modifica all’Articolo 33 della Costituzione, con l’aggiunta del seguente comma: “La repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”.
Una conquista importante, un momento atteso che colma una lacuna storica e che pone lo sport fra i diritti fondamentali da garantire a tutti i cittadini senza alcuna discriminazione.
Noi siamo certi che i valori di una società si misurano anche attraverso la capacità che essa ha di garantire la pratica dello sport soprattutto ai suoi figli meno fortunati.

Uno SPORT per essere definito INCLUSIVO, ossia “sport di tutti e per tutti” deve essere facilmente realizzabile senza bisogno di particolari attrezzature, deve prevedere la partecipazione di atleti normodotati e disabili e deve dare ad ognuno la possibilità di esprimere al meglio le proprie capacità. Le regole tecniche e gli spazi devono essere adattate alle capacità coordinative, alle abilità cognitive e di attenzione, alle difficoltà biomeccaniche che l’attività implica, così da creare sfide adeguate in grado di stimolare l’interesse, di migliorare l’autostima e più in generale le abilità personali (non devono creare frustrazione): il tutto i un clima positivo di solidarietà e collaborazione per favorire l’interrelazione e il benessere di tutti. Dunque lo sport inclusivo è il cosiddetto sport adattato, uno sport già esistente, modificato per venire incontro ai soggetti con disabilità. Sono esempi classici: il Tennis in sedia a rotelle, che prevede un secondo palleggio della pallina a terra prima che venga colpita, il Sitting Volley (disciplina paralimpica), una versione della pallavolo in cui i giocatori giocano seduti sul pavimento e il Basket in carrozzina con un palleggio ogni due spinte della sedia.

Proposte per il contesto ambientale Di Mongiana (VV)

Nella formulazione di una proposta di SPORT INCLUSIVO sono necessari: un territorio accessibile nei servizi e nelle strutture ricettivo/sportive, un progetto didattico per la formazione degli istruttori e altro personale in materia di turismo accessibile e sport inclusivo e infine una strategica collaborazione tra le società sportive, le associazioni del terzo settore (volontari), i servizi sociali e le istituzioni. E’ indispensabile, inoltre, educare alle regole di convivenza civile e soprattutto lavorare sui concetti di accessibilità relazionale, per promuovere nella collettività energie positive contro le forme di prevaricazione, così da vedere l’altro come una persona che ha risorse e competenze, che ha voglia di migliorarsi ed essere autonoma”.
Dal punto di vista operativo, non si tratta di creare proposte per utenze specifiche, ma creare esperienze che coinvolgano un’utenza allargata attraverso adattamenti tecnici e attenzioni particolari per realizzare un’attività in sicurezza, mai troppa quando si tratta di un’offerta a tema sportivo.
La realtà ambientale della comunità di Mongiana è immersa nella Riserva Naturale Statale Cropani-Micone, un contesto  boschivo di rara bellezza dove è possibile ammirare una flora e fauna ricca e unica. Una splendida cornice caratterizzata dalla presenza del “Centro polifunzionale di Villa Vittoria” che al suo interno ospita il Comando Provinciale del Reparto dei Carabinieri della Biodiversità e diversi percorsi naturalistici utili per un’attività di educazione ambientale per i visitatori e dalle “Reali Ferriere e Officine Borboniche”, straordinaria testimonianza storica di una realtà industriale all’avanguardia nel periodo preunitario.
Sia il caratteristico paesino, sia i complessi di Villa Vittoria e delle ferriere e sia i sentieri che conducono ai due laghetti compongo un contesto completamente accessibile che si presta principalmente a 3 proposte: Turismo Equestre, Trekking Turistico, Trail Orienteering (Orienteering di precisione) e Tiro con l’Arco.

Il turismo equestre per disabili richiede una adeguata organizzazione che parta dalla valutazione del grado di autonomia dell’utenza, dall’utilizzo di cavalli docili e da una accurata scelta del percorso. Il percorso deve prevedere punti di sosta e non si deve allontanare molto dal centro ippico per garantire una situazione ambientale protetta e sicura, verificata subito prima di iniziare l’uscita. È indispensabile la presenza di tecnici specializzati che accompagnino il gruppo di cavalieri (integrato), oltre che di ausiliari per la conduzione a mano del cavallo e di un mezzo di supporto in appoggio.
Trekking Accessibile (turismo lento per tutti)
Anche persone con esigenze specifiche, con opportuni accorgimenti e percorsi preparati per permettono di muoversi in autonomia, possono vivere un’esperienza positiva immersi nella natura per ammirare i paesaggi e conoscere la storia dei luoghi. Non vuol dire muoversi da soli, ma farlo secondo le proprie capacità in un contesto facilitato e Inclusivo lungo percorsi facilmente percorribili. Come per la passeggiata a cavallo, anche il trekking richiede un’adeguata organizzazione, guide, assistenza e ausili. (nella fig. la JOLETTE)
L’Orienteering di Precisione (TRAIL-O)
L’orienteering è per definizione lo “sport dei boschi”, compiere un percorso, segnato su una mappa, con l’ausilio di una bussola per trovare dei punti di controllo (lanterne). Le gare si svolgono per categorie e vince chi impiega meno tempo senza compiere errori.
Il TRAIL-O è una versione che permette di gareggiare tutti insieme, ragazzi, adulti, donne, uomini e persone con disabilità. Il risultato non è determinato dal fattore atletico (tempo), ma dalle risposte esatte e quindi dalla capacità di leggere attentamente la mappa. Il percorso deve essere facilmente accessibile come i parchi urbani ed è previsto l’accompagnamento di ausiliari che non possono intervenire nelle decisioni del concorrente. (video dimostrativo)
Il TIRO con L’ARCO  è una disciplina paralimpica in cui gli atleti possono allenarsi e gareggiare insieme senza distinzione tra arciere con disabilità e normodotato, forse la disciplina più inclusiva al pari del Trail-O. Gli angoli verdi di Villa Vittoria o gli spazi intorno al laghetto Sambuco si prestano benissimo a questo tipo di attività.
(Nella foto: Enza Petrilli – Atleta paralimpica calabrese, medaglia di argento alle Olimpiadi di Tokyo 2020)

L’offerta potrebbe certamente essere arricchita con altre attività, ma queste presentate sarebbero più che un buon inizio per una strada da percorrere.

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Riferimenti:
https://www.onuitalia.it/3-dicembre-giornata-internazionale-delle-persone-con-disabilita/;
Convenzione_ONU_diritto_alle_Persone_con_disabilita (unric.org);
https://www.comitatoparalimpico.it/comunicazione/attivita/notizie/item/sport-in-costituzione-via-libera-della-camera.html;
Inclusione a scuola e … sul campo – Scuola e Sport Vibo Valentia (edusportvv.it);
https://www.equitabile.it/turismo-equestre-per-disabili/;

Joëlette – Branca R/S (agesci.it);
La tutela del diritto allo sport per le persone disabili | Ceteco – https://www.ceteco.it/diritto.allo-sport-disabili/;
Trail Orienteering (ITA) – https://www.youtube.com/watch?v=Gaxs9mUILCg,
Carta Internazionale per l’educazione fisica, l’attività fisica e lo sport – Sport e Salute S.p.A.

Foto:
https://www.coaching.uno/piramide-di-abraham-maslow/;
https://www.tuscanysweetlife.com/toscana-vacanze-disabili/;
https://www.montagnadiviaggi.it/2023/09/escursioni-montagna-in-carrozzina-disabili-sentieri-accessibili-carinzia.html;
https://labusa.info/con-la-jolettes-in-montagna-senza-barriere-il-raduno-provinciale-sat-e-ad-arco/;
https://www.comitatoparalimpico.it/comunicazione/attivita/notizie/item/dentro-le-discipline-%E2%80%93-l%E2%80%99orienteering-federazione-italiana-sport-orientamento-2.html;
https://corriereitalianita.ch/enza-e-la-sua-seconda-vita/

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