Lo sviluppo tecnologico ha assunto un ruolo centrale nella società e nella nostra vita quotidiana, tanto che, il lavoro, il tempo libero, le conoscenze, l’informazione e la comunicazione vengono sempre più organizzati con l’uso ormai irreversibile dalle nuove tecnologie. La rivoluzione digitale, infatti, ha così penetrato e in poco tempo ogni settore del nostro agire, a cominciare dalla didattica che è ormai impossibile prescinderne.
Le agenzie educative, sono chiamate a rendere possibile a tutti l’accesso alle nuove tecnologie digitali e multimediali, eliminando il cosiddetto “divario digitale” tra chi può e chi non può accedere alle tecnologie comunicative e informative diffuse nel mondo (per es. internet, computer, Tv digitale, telefono mobile) a causa di differenti livelli socioeconomici.
Non significa, naturalmente, solo dotare le aule di lavagne digitali e di connessione internet, la scuola e gli insegnanti sono chiamati ad assecondare questo processo interpretandolo come opportunità per ottimizzare la didattica e per migliorare l’approccio ai giovani con una visione a passo coi tempi; quindi, docenti più attivi e propositivi nell’applicare le strategie che le nuove tecnologie offrono anche per non rischiare di essere travolti ed esclusi dalla loro paura e pigrizia.
Inevitabilmente, nel mondo di una scuola a passo con la modernità, fotografie e filmati potrebbero essere utilizzati come importanti mezzi didattici, ancor di più oggi che il digitale e la tecnologia multimediale permettono una fruizione molto più semplice anche di questo materiale.
Purtroppo, si fa un uso poco più che estemporaneo di macchine fotografiche e videocamere più che altro per costruire fonti storiche (diari), sottovalutando il valore del loro impiego per costruire e arricchire molteplici percorsi didattici.
Appare evidente come il filmato trova un naturale campo di impiego nell’insegnamento delle discipline sportive e nel nostro caso dell’Educazione Fisica, in quanto l’apprendimento delle abilità motorie prima e delle tecniche sportive poi si basa principalmente sull’imitazione di una rappresentazione iconografica.
La valutazione è parte integrante di ogni progetto educativo non solo come momento conoscitivo dei prodotti dell’insegnamento, ma anche come strumento di verifica dell’efficacia dell’intervento didattico al fine di operare l’adeguata flessibilità delle proposte. La metodologia operativa della valutazione nell’apprendimento motorio si esplica più attraverso l’individualizzazione dei percorsi che sulla standardizzazione degli esiti e prevede l’impiego di alcune prestazioni che considerano i seguenti elementi:                     

– aspetto coordinativo generale;
– abilità tecniche-sportivo; 
– capacità condizionali; 
– capacità cognitive; 
– comportamenti sociali.

Le tipologie usate in funzione degli obiettivi prefissati sono: 

– test motori (prove che evidenziano soprattutto il possesso di abilità e capacità di controllo del movimento);

– fasi definite di uno sport di squadra ed ‘esecuzione di gesti e movimenti propri di una determinata disciplina sportiva; 

– osservazione continua per rilevare l’interesse e la partecipazione, la socializzazione, l’autocontrollo e rispetto delle regole durante le varie attività didattiche; 

– quesiti e continuo dialogo,  per verificare e valutare il grado di elaborazione delle informazioni.   
Riguardo l’opportunità di eventuali test per la rilevazione delle capacità condizionali e soprattutto nell’analisi dei risultati, si deve considerare  l’insufficienza  delle due ore settimanali di lezione per determinare adattamenti fisiologici  e miglioramenti apprezzabili nei nostri allievi; comunque, le misurazioni organizzate e oggettivate con l’ausilio di schede e tabelle, consentiranno di valutare i livelli di prestazione nei diversi periodi in riferimento anche ai livelli di partenza e di rendere partecipi i ragazzi dei loro progressi.
Esempio:

 
E’ evidente che nell’insegnamento delle “tecniche sportive”, l’osservazione e la misurazione permettono di valutare il conseguimento degli obiettivi specifici della disciplina (area motoria) e di individuare vari approcci metodologici. 

In particolare, distinguiamo due tipi di valutazione: 

  • Valutazione comparativa – eseguibile confrontando la prestazione di un ragazzo con quella di altri; 
  • Valutazione qualitativa – riferita in merito all’adeguatezza della prova rispetto ad uno standard. 

Detto questo, l’uso del video può essere preziosissimo non solo come strumento di verifica e valutazione, ma anche e soprattutto come strumento didattico specificamente nella progressione didattica di una determinata disciplina sportiva.

 Si immagini di sviluppare una unità di apprendimento sul salto in alto con ragazzi di secondaria di 1° e 2° grado prevedendo la ripresa video delle fasi più salienti della progressione didattica, per documentare l’evoluzione dell’apprendimento della tecnica di salto.
Metodo utilizzato “misto”: globale – analitico opportunamente sovrapposti.
Come utilizzare il video? 
Visionando il video, i ragazzi, opportunamente guidati dall’insegnante, saranno invitati a fare una comparazione del proprio gesto atletico con un modello standard preso da un dvd didattico, con quello del compagno magari più bravo, ma soprattutto con il proprio gesto atletico del filmato o dei filmati precedenti.
Lo scopo non è quindi quello di una comparazione della misura che potremmo avere in modo visivo più immediato, bensì quello di trovare le strategie adeguate per migliorare la tecnica, individuando i punti di “debolezza” da potenziare e punti su cui intervenire per correggere gli errori. 
Questo tipo di esperienza conduce i ragazzi in una sorta di “feed-back” con il quale prenderanno coscienza delle proprie capacità, dei propri limiti e del percorso di crescita della loro tecnica esecutiva. Via via che essi affineranno l’esecuzione del gesto atletico, passando da una tecnica “sporca” ad una tecnica più evoluta, l’uso del video diventa ancora più speculativo, perché permetterà la scomposizione e lo studio delle varie fasi del salto (rincorsa, stacco, volo e atterraggio).
Il video potrebbe trovare impiego, come nel caso appena descritto, nell’apprendimento di tutte le discipline sportive individuali ma anche dei giochi sportivi di squadra per la costruzione e l’analisi degli schemi di gioco, cosa che tra l’altro avviene già nello sport evoluto, e nello studio delle coreografie dei balli e danza sportiva.
Probabilmente le registrazioni video e il loro uso porterebbero via del tempo alle ore curriculari di Educazione Fisica, sarà pertanto opportuno concentrarle solo su alcune prove significative, sicuri che l’entusiasmo dei ragazzi e la loro capacità di auto responsabilizzarsi compenseranno molte difficoltà. 
In ogni caso in un contesto laboratoriale o in un contesto di approfondimento come il gruppo sportivo non ci sarebbero ostacoli, pertanto, il suo uso sarebbe auspicabile.

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Di salvin