Il progetto “Una Regione in Movimento”, rivolto ai bambini dai 5 agli 11 anni dell’infanzia e della scuola primaria,regione in movimento con i numeri registrati nella precedente edizione (circa 20.000 i bambini e 800 i docenti coinvolti) si consolida e assume una dimensione che non può lasciare indifferenti le istituzioni. Partita dalla provincia di Catanzaro ed estesa successivamente a tutte le altre province della regione, l’iniziativa, oggi alla sesta edizione, mette in luce l’incertezza legislativa che c’è intorno all’educazione motoria, il desiderio e l’esigenza di formarsi da parte dei docenti e la necessità di ripensare il progetto nazionale di “alfabetizzazione motoria” in un ottica di continuità e di stabilità; in questo vuoto, il progetto una regione in movimento si pone l’obiettivo di fornire ai docenti le competenze di base per poter operare in autonomia durante le ore curriculari di educazione motoria, al fine di garantire ai bambini la quota di attività fisica prevista dai programmi ministeriali.
Lo sviluppo delle capacità condizionali, delle capacità coordinative e la ricerca della tecnica più idonea, perseguibili con l’allenamento, concorrono al risultato della prestazione atletica; la pratica di esercizi di flessibilità e di distensioni muscolari, inseriti in un contesto di lavoro sia di preparazione generale che di preparazione specifica, può essere benefica ai fini di potenziare tutte le qualità fisiche di base che determinano l’esplicazione del gesto atletico più utile, evitando il più possibile lesioni alle strutture articolari e muscolari.
Effetti dell’allenamento Il movimento, svolto in modo sistematico e ben dosato secondo i principi fondamentali dell'allenamento, provoca nell'organismo umano degli adattamenti e delle modificazioni funzionali-strutturali che lo rendono capace di elevare sempre di più le performances. Il cuore, come tutti i muscoli, in risposta alle sollecitazioni di un allenamento costante reagisce con un aumento delle miofibrille (strutture fondamentali dei muscoli) e quindi con un aumento delle dimensioni.
Questo fenomeno si differenzia a seconda del tipo di attività fisica che si svolge: negli sport di potenza (culturismo) caratterizzati da incremento della pressione arteriosa, maggiore vasocostrizione e rallentato ritorno venoso, si verifica un’ipertrofia del miocardio con restringimento del volume interno, quindi, minore gittata sistolica e lavoro di pressione del cuore; negli sport di resistenza si ha una maggiore vasodilatazione che, insieme all’azione dei muscoli, facilita il ritorno venoso e un normale incremento della pressione arteriosa, inoltre, si ha un aumento della gittata sistolica dovuto sia all’ipertrofia che all’aumento della capacità interna del cuore. Sostanzialmente, il cuore migliora l’elasticità delle sue fibre, cioè la capacità di allungarsi e di contrarsi. La ragione di questo sta in una legge detta “Legge del cuore” o “Legge di Maestrini - Starling” secondo la quale l’energia contrattile del muscolo cardiaco è in funzione della lunghezza delle fibre del cuore. Ciò significa che il cuore sottoposto ad un allenamento graduale (sport aerobici) reagisce adattandosi a sopportare tali stimoli con delle modificazioni strutturali, cioè con un aumento del volume diastolico che determina un allungamento delle fibre e quindi un aumento dell’energia contrattile liberata ad ogni contrazione.